Sorelle Francescane, denominate “di Assisi”, perché sorte in questa città, nel 1702, per promuovere i valori della spiritualità, della cultura e della solidarietà, soprattutto rivolte verso le famiglie e le giovani che all’epoca avevano possibilità ridotte di educazione e cultura.
Desideriamo essere donne di pace, sull’esempio di Francesco, per donarla a quanti ci incontrano sul loro cammino.
Siamo sorelle che desiderano uscire dai propri confini per condividere le ansie, le gioie e le speranze di tutti, dando voce a chi non ha voce, curando le ferite che l’ingiustizia provoca, cercando di identificare le cause e combatterle.

Dal 1902 siamo partite per altri Paesi, dove l’emergenza dell’evangelizzazione e le conseguenze della prima guerra mondiale richiedevano nuove presenze missionarie. Da allora, con presenze sempre più multiculturali e in aborazione con i Volontari missionari, siamo presenti in Brasile, Croazia, Romania, Moldavia, Russia, Korea, Giappone, Cina, Filippine, Indonesia, Stati Uniti, Zambia, Kenya e Messico.Sono varie le iniziative che ci permettono di intervenire concretamente per migliorare situazioni umane.
Tra queste, il S
ostegno a Distanza è quella che da 50 anni ci ha messe in contatto con decine di migliaia di persone e famiglie che in Italia e all’estero si impegnano con serietà e continuità
L’Adozione a Distanza è spesso individuale ma anche di gruppo, per dare sostegno e speranza soprattutto ai bambini e adolescenti che hanno perso i genitori con l’AIDS vivono in situazioni di emergenza.
L’iniziativa
“Pasto al giorno” mira ad assicurare almeno un pasto quotidiano a chi non ce l’ha questa possibilità.
La possibilità
“Scuola per tutti” vuole assicurare questa possibilità almeno per la scuola dell’obbligo e il recupero di chi non ha potuto frequentare classi regolari.
“Medicinali salvavita”, è un impegno che permette a chi non può, di pagare le visite e i medicinali salvavita in Paesi dove questo non è previsto dal programma sanitario.
Il progetto
“Salviamo le mamme” vuole salvare mamme e bambini affetti da AIDS che, anche se ora hanno i medicinali gratis, non hanno la possibilità di movimento per raggiungere i Centri sanitari e la possibilità di una nutrizione adeguata.